Passata la breve fase d’instabilità di queste ore, che almeno fino a domani causerà precipitazioni a tratti anche abbondanti sul Friuli Venezia Giulia, l’elemento saliente della prossima settimana potrebbe essere rappresentato dall’arrivo dei primi freddi di stagione sulle regioni settentrionali, centrali, con particolare riferimento per i settori adriatici. Questa precoce avvezione di aria fredda sarà favorita dall’instabilizzazione della figura del vortice polare troposferico, il quale reagendo ad una brusca rimonta fin oltre il Circolo Polare Artico dell’anticiclone delle Azzorre comincerà a contorcersi su se stesso, proprio al traverso delle coste artiche della Siberia centro-occidentale, agevolando lo scivolamento verso le medie latitudini di un blocco di aria fredda che successivamente andrà “continentalizzarsi”, nei bassi strati, sopra le pianure della Russia occidentale e della Bielorussia. Lo scivolamento verso l’Europa orientale di questa avvezione fredda favorirà, data la stagione e la drastica diminuzione dell’insolazione diurna, una prima parziale sedimentazione del freddo nei bassi strati. Difatti, a partire dai prossimi giorni, una parte di quest’aria fredda, d’estrazione continentale (spessore dello strato d’aria fredda sui 1.5-2.0 km), dalla penisola di Kola e dalla Finlandia scivolerà, gradualmente, fin verso i Paesi Baltici, la Russia europea occidentale, la Bielorussia e l’Ucraina occidentale, con successivo interessamento, di Romania, Moldavia, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, dove le masse d’aria fredde faranno il loro ingresso attraverso l’inserimento di una fredda ventilazione da E-NE e NE, particolarmente attiva nei bassi strati.
Visto l’assetto della figura anticiclonica dinamica, eretta fino alla Lapponia, la massa d’aria fredda dovrebbe essere in grado di penetrare sulle pianure della Bielorussia, Ucraina occidentale, per poi sfondare in direzione delle Repubbliche Baltiche, Moldavia, Polonia e Slovacchia, dove si faranno strada le prime significative gelate di stagione, che hanno poi spianeranno il terreno per la caduta delle prime nevicate al piano. Durante l’incursione dell’aria molto fredda continentale non mancheranno delle nevicate, prevalentemente deboli o al più moderate, fino a bassa quota, soprattutto sull’area dei Carpazi, fra Polonia, Ucraina e Romania. Pur trattandosi di masse d’aria molto fredde, e quindi stabili nei pressi del suolo, una volta attraversate le grandi pianure dell’Europa centro-orientale, durante la loro discesa verso sud-ovest, queste interagiranno con aria decisamente più mite e umida, incontrata durante il percorso verso l‘Europa centrale.
L’aria fredda, essendo molto densa e pesante, costringerà queste masse d’aria più temperate a sollevarsi forzatamente verso l‘alto, generando una diffusa nuvolosità “avvettiva” (altostrati e nembostrati con basi molto basse), che potrebbe dare la stura a precipitazioni sparse, prevalentemente nevose fino a bassissima quota, specie fra Ucraina occidentale, Polonia meridionale, Slovacchia e nord-est della Romania, visto la presenza di un campo termico sotto la media. Il progressivo abbassamento di latitudine della circolazione ciclonica in quota, colma di aria gelida, sulla Carelia, contribuirà ad erodere parzialmente ed assottigliare la robusta figura anticiclonica da settimane permanente sulla penisola Scandinava.
Assottigliandosi su sè stesso questo anticiclone dinamico sarà costretto ad allungare i propri elementi più orientali in direzione della Lapponia fin sul mar di Barents. Lungo il bordo più meridionale di questo figura anticiclonica russo-scandinava si verrà ad attivare una debole/moderata ventilazione da NE e E-NE che piloterà una parte di questa aria fredda, di matrice continentale, dalla Carelia e dalla Bielorussia e l’Ucraina verso la Polonia, la Germania, l’area del Baltico, la Danimarca, l’Olanda, il Belgio e la Francia. Questo afflusso di correnti decisamente fredde da Est, di origine polare continentale, da metà settimana causerà un brusco calo dei valori termici su gran parte dei paesi dell’Europa centrale, dalla Germania al nord dell’Italia, passando per Danimarca, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Repubblica Ceca.
Proprio in questi paesi si isolerà un primo nucleo di aria fredda polare continentale, caratterizzato da isoterme che potranno raggiungere i -6°C -7°C a 850 hpa. Mentre la quota dello “zero termico” per la prima volta dall’inizio della stagione autunnale potrà scivolare al di sotto dei 400-300 metri sull’Europa centro-orientale, dove si potrà assistere anche alle prime gelate a basse quote.
Nel corso della prossima settimana questo nocciolo di aria fredda polare continentale smettendo di muoversi in maniera “retrograda” rischia di ripiegare verso l’area alpina e le nostre regioni settentrionali, determinando, con molta probabilità, un nuovo peggioramento che potrebbe regalare le prime vere nevicate di stagione, fino a quote medio-basse, fra Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale, oltre ad un significativo calo termico che potrebbe spingere il campo termico su valori ben al di sotto delle medie stagionali. Ovviamente su questa previsione, propensa all’arrivo del primo freddo sulle regioni centro-settentrionali, nei prossimi giorni bisognerà apportare le dovute correzioni, anche per capire sia il tipo di traiettoria intrapresa dallo stesso nocciolo freddo che la reale intensità di quest’ultimo una volta entrato sul territorio nazionale.
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