L’inizio della nuova settimana sarà caratterizzato dall’attivazione di intensi venti di scirocco e ostro che torneranno a spirare con forza, a partire dalla giornata di lunedì, sui mari che circondano le nostre regioni meridionali. Questo flusso sciroccale sarà attivato dal graduale avvicinamento di una profonda saccatura nord atlantica, alimentata lungo il bordo più occidentale da un blocco di aria fredda polare marittima, che evolverà rapidamente in ciclogenesi fra il tratto di mare antistante la costa algerina e il Canale di Sardegna. L’isolamento di questa giovane ciclogenesi mediterranea, che dal tratto di costa antistante l’Algeria evolverà verso la Sardegna, nel corso della giornata di lunedì contribuirà ad enfatizzare il “gradiente barico orizzontale” fra il Mediterraneo centrale, i Balcani e il bacino orientale del mar Mediterraneo. Nel corso del pomeriggio di lunedì questa circolazione depressionaria mediterranea, localizzata nel tratto di mare ad ovest della Sardegna, tenderà ad approfondirsi ulteriormente, venendo alimentata lungo il suo bordo più occidentale dalla discesa di aria piuttosto fredda, di origine polare marittima.
Il risultato di tale processo porterà all’infittimento delle isobare sul Mediterraneo centro-occidentale (fra Spagna e Italia), con la conseguente intensificazione dello scirocco fra mar Tirreno, Ionio e Adriatico. Bisogna anche tenere presente che l’evoluzione verso levante della suddetta ciclogenesi verrà ostacolata ad est dalla strutturazione di un solido promontorio anticiclonico di blocco, che dall’Asia minore si estenderà verso la Russia meridionale, ergendo una cupola altopressoria che esalterà ulteriormente il “gradiente barico orizzontale”, con un conseguente ravvicinamento delle isobare proprio sullo Ionio.
L’Italia, trovandosi ai margini fra le due grandi figure bariche appena enunciate, subirà gli effetti maggiori, trovandosi sotto un consistente “gradiente barico orizzontale” che terra vita ad un’intensa ventilazione meridionale, che dall’entroterra nord-africano si muoverà fin verso lo Ionio e il medio-basso Adriatico. L’impetuoso alito sciroccale, che da lunedì investirà le nostre regioni, verrà sorretto dallo scivolamento nel cuore dell’entroterra desertico marocchino e algerino (a sud della catena montuosa dell’Atlante) di masse d’aria piuttosto fredde, polari marittime, sospinte dai venti burrascosi da O-NO e NO, presenti sul lato meridionale della profonda area depressionaria, che dalla Spagna si propagheranno velocemente verso le coste del Marocco e dell’alto Sahara occidentale.
L’aria piuttosto fredda polare marittima, pompata dall’ampio vortice depressionario centrato sul Mediterraneo centro-occidentale, si muoverà verso i deserti della regione del Maghreb, con sostenuti venti al suolo da NO e N-NO che dal Marocco si spingeranno fino all’entroterra desertico algerino e all’area dei grandi “Erg” (dune di sabbia), determinando anche delle tempeste di polvere e di sabbia che si espanderanno, da SO a NE, a gran parte del Sahara algerino.
Una volta insinuata in pieno deserto l’aria fredda polare marittima, in sfondamento da NO, andrà ad interagire con le masse d’aria più calde e molto secche preesistenti nei bassi strati sopra il Sahara algerino, determinando più ad est il conseguente richiamo di sostenute correnti dai quadranti meridionali che trasporteranno aria più calda, di origine sub-tropicale continentale, che dai deserti dell’Algeria meridionale e dalla regione del Fezzan (Libia meridionale) si muoverà verso le coste della Tripolitania e della Tunisia, originando anche dei drastici aumenti termici nelle suddette aree.
Le correnti meridionali, che risaliranno dai deserti dell’Algeria orientale e dall’ovest della Libia, verranno risucchiate dal fitto “gradiente barico orizzontale” presente sul Mediterraneo centrale, dirigendosi con forza verso i mari che circondano le isole maggiori e sullo Ionio, dove da domenica sera si alzeranno intensi venti da SE che diverranno burrascosi (visto il notevole “gradiente”). Già da lunedì, con la progressione del profondo minimo barico e dell’annessa saccatura in quota verso est, i massimi di “gradiente” si stabiliranno sul mar Ionio. Dalla serata di lunedì l’intensificazione e compressione del “gradiente barico orizzontale” determinerà l’attivazione di forti venti da SE o S-SE che lambiranno i 60-70 km/h nelle aree maggiormente esposte della Sicilia orientale, Calabria ionica e del Salento.
Nel corso della nottata, fra lunedì e martedì, gli intensi venti da S-SE irromperanno sulla costa del catanzarese, crotonese e nel Salento, divenendo particolarmente impetuosi fra il Golfo di Taranto e il Canale d’Otranto, dove nelle fasi clou i forti venti da S-SE potranno lambire la soglia dei 70-80 km/h nei punti meglio esposti del brindisino, leccese e del tarantino, dove il vento diverrà particolarmente impetuoso. Durante la mattinata di martedì il flusso sciroccale, piuttosto impetuoso, dopo aver investito il Salento supererà il Canale d’Otranto per “canalizzarsi” lungo l’asse del mar Adriatico, propagandosi fino alle coste della Dalmazia, con venti burrascosi da S-SE che raggiungeranno forza 7 Beaufort, con possibili rinforzi fino a forza 8 Beaufort lungo il Canale d’Otranto e il basso Adriatico, nel tratto antistante le coste pugliesi.
Proprio nella giornata di martedì l’inasprimento del divario barico tra i Balcani e il Mediterraneo centrale darà ulteriore enfasi al flusso sciroccale che risalirà l’Adriatico, attivando delle intense burrasche, a largo delle coste della Dalmazia, che si propagheranno fino alle coste dalmate, con venti da S-SE e SE che toccheranno i 60-70 km/h e picchi localmente superiori agli 80 km/h in mare aperto, nel tratto antistante la Dalmazia. L’intensa ventilazione si attenuerà progressivamente già nel corso del pomeriggio/sera di lunedì, rimanendo piuttosto sostenuta solo sul medio-basso Adriatico, nel tratto antistante le coste croate, almeno fino al pomeriggio di martedì.
Il notevole rinforzo della ventilazione genererà anche un sensibile aumento del moto ondoso su buona parte dei nostri bacini, che si presenteranno da agitati a molto agitati. Già domenica un sensibile incremento del moto ondoso si vedrà sullo Ionio, che da molto mosso tenderà a divenire agitato (forza 5) da lunedì sera, con la formazione di onde di “mare vivo” ben formate, alte anche più 2.5–3.0 metri e “Run-Up” sui 4.0 metri sull’alto Ionio. La forte ventilazione sud-orientali, propagandosi all’intero bacino dello Ionio, spirando per ore in maniera ininterrotta riuscirà a sollevare ondate di ben 3.5-4.0 metri che si spingeranno velocemente da SE a NO verso il Golfo di Taranto, causando mareggiate di moderata intensità lungo le coste della Calabria ionica, Basilicata ionica e Salento. Ma onde lunghe ben formate da S-SE e SE, alte fino a 3.0 metri, potranno spingersi fino alle coste della Sicilia orientale, con particolare interessamento del messinese ionico e dell’imboccatura sud dello Stretto di Messina nelle prime ore di lunedì. Queste ondate sollevate dagli intensi venti di scirocco, attivi sullo Ionio, potranno causare dei disagi nei tratti esposti al fenomeno dell’erosione. In modo particolare sui litorali della Calabria ionica e del Salento, maggiormente aperti alle ondate di “mare vivo” provenienti da SE e S-SE.
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