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Alluvione, orgoglio Italia: siamo un grande modello di prevenzione meteo, dal ’94 abbiamo imparato eccome…

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Si è finalmente conclusa la violenta ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha provocato una disastrosa alluvione al Nord/Ovest (Piemonte e Liguria) e all’estremo Sud (Calabria e Sicilia) del nostro Paese: si è trattato di un evento meteorologico straordinario, senza precedenti nella storia degli ultimi secoli in Italia, ma fortunatamente il bilancio non è così pesante come poteva essere, o come sarebbe stato un po’ di tempo fa e in tanti altri Paesi del mondo ancora oggi. L’Italia, con grande orgoglio, può rivendicare di essere diventata oggi un modello di prevenzione nel settore meteorologico, perchè un disastro come quello che ha colpito Piemonte e Liguria nei giorni scorsi, in tanti altri Paesi evoluti e sviluppati del mondo avrebbe provocato centinaia o forse persino migliaia di vittime.

1994astiNell’autunno del 1994 la stessa area di Piemonte e Liguria era stata colpita da un’alluvione molto pesante, che aveva provocato 70 morti. Sono passati 22 anni, stavolta ha piovuto molto di più e la portata dei fiumi è stata ancor più significativa rispetto a quel disastro. Eppure al momento non si contano vittime, e con l’emergenza alle spalle rimane l’allevatore travolto dal fiume Pellice vicino Torino attualmente disperso. Poteva andare molto peggio, è evidente che dal disastro del 1994 abbiamo imparato eccome.

alluvione cevaNonostante questo, non mancano isteriche polemiche assolutamente fuori luogo. Dovremmo soltanto tirare un sospiro di sollievo e rivendicare con orgoglio il risultato raggiunto, ovviamente senza cullarci sugli allori ma lavorando per migliorarci ulteriormente. Perché è chiaro che c’è ancora da migliorare. Però non si può negare la verità. In alcune zone di Piemonte e Liguria questa settimana sono caduti oltre 800mm di pioggia, su un’area molto vasta ed estesa.

alluvione tanaroDa un punto di vista meteorologico è stato un fenomeno storico, da record, che non ha eguali almeno da quando esistono i rilevamenti meteorologici. A Torino la scorsa notte il Po ha toccato una punta di piena di 6 metri e 35 centimetri, che è il nuovo record storico di sempre (con rilevamenti da oltre 220 anni). Quando, nell’ottobre 2000, il fiume esondava a Torino allagando per giorni la città, la punta di piena si era fermata a 5 metri e 72 centimetri. Stavolta è stata più alta di oltre 60cm, eppure la città è rimasta all’asciutto grazie alle opere realizzate negli ultimi anni per salvaguardarla dalle piene del Po.

alluvione shock nord italia (2)Adesso l’emergenza si sposta nelle altre Regioni: in Lombardia oggi, poi domani anche su Emilia e infine la prossima settimana in Veneto fino alla foce del Polesine. La protezione civile ha già diramato l’allerta “rossa”, che significa prevenzione. Perché da un lato servono opere e infrastrutture volte a limitare il rischio idrogeologico, dall’altro sono anche fondamentali i costanti lavori di manutenzione degli alvei fluviali e delle stesse opere appositamente realizzate per la regimentazione delle acque, ma senza le corrette previsioni meteo e le adeguate misure di prevenzione immediata con gli avvisi alla popolazione, la chiusura delle scuole e l’invito ai cittadini a non uscire di casa, spostarsi ai piani alti o nei casi più estremi evacuare in zone più sicure, tutto il resto sarebbe inutile.

alluvione piemonte tanaro ceva mondovì foto shock (2)E nei giorni scorsi il sistema ha funzionato alla perfezione al Nord/Ovest, con l’allerta rossa emanata in grande anticipo, le scuole chiuse, le evacuazioni avvenute con ordine e disciplina. E soprattutto, un risultato straordinario. I danni ovviamente ci sono e sono significativi, non potrebbe essere diversamente dopo un evento meteorologico di tale portata.

alluvione piemonte tanaro ceva mondovì foto shock (3)Ma il bilancio delle vite umane è quello più importante e non era certo scontato che andasse così bene. Oltre all’allevatore disperso nel Pellice in piena, infatti, in Piemonte non risultano vittime ne’ altri dispersi. Purtroppo e’ andata peggio in Liguria, ma soltanto per due episodi molto circostanziati e non direttamente legati all’alluvione: nel savonese è morto un pescatore e a Ventimiglia è scomparso ormai da tre giorni un immigrato scivolato nel fiume Roya in piena.

Alluvione Corsica 01Dalla vicina Corsica, flagellata da eventi analoghi, stanno utilizzando l’Italia come modello da prendere ad esempio per la prevenzione meteorologica: l’alluvione che ha colpito l’isola francese del mar Mediterraneo ha colto di sorpresa i cittadini e le autorità locali, nonostante fosse ampiamente prevedibile (ne avevamo parlato anche su MeteoWeb prima di quest’ondata di maltempo).

Alluvione Calabria 01Quello del Nord/Ovest è un grande esempio di prevenzione che anche in altri territorio dell’Italia dobbiamo prendere come modello, perchè certo non si può dire la stessa cosa della Calabria dove il maltempo è stato altrettanto violento, ma la protezione civile regionale l’aveva sottovalutato senza lanciare l’allerta rossa per ieri, e poi lanciandola clamorosamente per oggi quando invece splende il sole su tutta la Regione (come ampiamente previsto e prevedibile). Un provvedimento errato che suscita lo scetticismo e l’ilarità dei cittadini, non solo nei confronti delle istituzioni ma anche riguardo la scienza meteorologica (a prescindere dai disagi ai cittadini con scuole, strade e parchi chiusi mentre fuori c’è un clima primaverile).

Alluvione SciaccaDiscorso analogo per la Sicilia: nessuna allerta rossa è stata diramata, ne’ per l’alluvione di sabato scorso a Licata, ne’ tanto-meno per quella di ieri tra Ribera e Sciacca al mattino e tra Letojanni e Giardini Naxos nel pomeriggio. Osservando i dati pluviometrici e le conseguenze del maltempo sul territorio, possiamo dire che sia un miracolo il fatto che ci siano “soltanto” 2 dispersi. Anche qui poteva andare molto molto peggio, ma l’allerta meteo non ha comunque funzionato a perfezione.

alluvione tanaro ferrovia ceva ormea 01Quello del Piemonte è il sistema di prevenzione vincente, da tutti i punti di vista: a medio/lungo termine per quanto riguarda le opere e le infrastrutture, a termine breve e immediato per quanto riguarda l’allerta e la cultura di auto-protezione. Lavoriamo su questo e soprattutto diciamolo, urliamolo a squarcia gola, riempiamoci d’orgoglio e andiamone fieri.

alluvione piemonte foto (4)Perché quando le cose non funzionano e vanno male è giusto criticare e lamentarsi; ma quando tutto funziona bene e riusciamo ad evitare conseguenze pesanti dalle tragedie naturali affrontando nel modo migliore possibile eventi meteorologici così catastrofici, possiamo soltanto andarne lieti. Evitare che piova è impossibile. Ma evitare che anche la pioggia peggiore provochi vittime sì. Ce lo insegna il Piemonte oggi. Sia d’esempio per tutti, e andiamone fieri. E’ l’Italia che diventa un grande modello di prevenzione meteorologica.

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