Il fine settimana di Capodanno sarà con prevalenza di sole mentre il freddo resterà nella norma. Le gelate saranno diffuse nelle ore notturne e all’alba al centro nord. La notte di San Silvestro vedrà un tempo stabile, deboli invece le gelate al centro nord, mentre le nebbie saranno diffuse in pianura padana. Lo segnala il Centro Epson Meteo. Il cambiamento nella circolazione atmosferica si registrerà tra il 2 e il 3 gennaio: la prima perturbazione del 2017 punterà al centro sud.
LA NOTTE DI SAN SILVESTRO. Notte prevalentemente serena, con un freddo nella norma e locali gelate laddove la temperatura tenderà a scendere sotto zero, specie nei settori interni del Centronord. L’unica insidia meteorologica che si presenterà durante la notte saranno le nebbie diffuse in Pianura Padana soprattutto lungo la fascia del Po: si tratterà di nebbie a banchi, ma localmente saranno fitte con visibilità estremamente ridotta. Al Sud la temperatura sarà in aumento e il vento in nottata sarà in decisa attenuazione.
PREVISIONI PER DOMANI. Domenica mattinata nebbiosa in Val Padana, nubi basse che tenderanno ad addensarsi intorno al Mar Ligure, qualche annuvolamento nel settore settentrionale delle Isole. In giornata le nuvole si intensificheranno su Liguria, Toscana e sulle Isole, mentre le nebbie tenderanno a diradarsi. A fine giornata la nuvolosità tenderà ad estendersi anche verso la bassa Val Padana fino all’alto adriatico, riguardano anche Umbria Lazio e basso Tirreno. Queste nubi avranno anche il merito di non far riformare le nebbie, ma porteranno qualche goccia di pioggia su Alta Toscana con il rischio della notte di isolati rovesci lungo le coste della Sicilia affacciate al Canale. Temperature massime in lieve aumento al Sud e nelle Isole, stazionarie altrove. Vento deboli ad eccezione del Mar Ligure dove soffierà vento di Libeccio.
PREVISIONI PER LA PROSSIMA SETTIMANA. Lunedì resisterà il sole sul medio-basso Adriatico, alto Ionio e al mattino anche sulle Alpi e ovest Piemonte. Altrove cielo irregolarmente nuvoloso già dal mattino, con le nubi più consistenti e qualche pioggia sull’alta Toscana. Nel pomeriggio qualche pioggia anche nel resto della regione e sul Lazio centrale. In serata anche su Umbria e sulla Venezia Giulia. Nella notte fenomeni più diffusi in Emilia, alto Adriatico, settore tirrenico fino al nordovest della Calabria, con fenomeni più insistenti e localmente anche moderati dall’alta Toscana alla Romagna. Sull’Appennino emiliano neve fino a 1100-1200 metri. Locali nevicate possibili anche in Val d’Aosta sul versante di confine. Temperature minime in rialzo, solo localmente sotto lo zero, ma in generale si mitigherà il freddo notturno. I valori massimi vedranno lievi aumenti al Sud, nelle Isole e in Val Padana. Venti di Libeccio in intensificazione che a fine giornata saranno moderati al Centrosud fino a forti sul ligure e sull’alto tirreno. Martedì la perturbazione tenderà a scivolare verso Sud coinvolgendo nel pomeriggio anche gran parte del Sud peninsulare e del basso Tirreno. Sempre nel pomeriggio cesseranno già i fenomeni su Emilia Romagna e Toscana, diffuse schiarite sul resto del Nord. Neve in Appennino al di sopra dei 1300 metri sull’Appennino centrali, fino ai 600-700 metri sull’Appennino tosco-emiliano. Giornata ventosa, con venti da moderati a forti a rotazione ciclonica sui nostri mari (Bora sull’alto Adriatico, Tramontana in Liguria e Maestrale in Sardegna, con rinforzi di Foehn sulle Alpi). Temperature in calo sulle regioni centrali, giornata molto fredda anche in montagna.Già mercoledì la perturbazione tenderà ad allontanarsi con le ultime piogge in mattinata su Salento e sul versante tirrenico della Calabria e della Sicilia. Seguiranno correnti asciutte nord-occidentali con ampie schiarite. Tra giovedì e venerdì potrebbe esserci un altro flusso di aria fredda accompagnata da venti intensi in arrivo dai Balcani verso le regioni Peninsulari. Giovedì sembrano possibili anche locali precipitazioni su basso Adriatico e basso Tirreno, con neve a quote basse sul versante adriatico dell’Appennino. Si tratta di un’evoluzione ancora non ben definita, per conferme e ulteriori dettagli i prossimi aggiornamenti. Buon innevamento naturale oltre i 1600 m solo nelle Alpi Occidentali, dove il pericolo valanghe resta marcato (grado 3) o moderato (grado 2), a causa di ben localizzati lastroni da vento ed al progressivo riscaldamento diurno. L’Arco Alpino Centro-Orientale presenta un innevamento naturale scarso e significativo solo oltre i 2300 – 2400 m; in questo settore il pericolo valanghe è generalmente debole (grado 1) o assente, dovuto a piccoli e ben localizzati lastroni da vento. Nel corso del fine settimana, il pericolo valanghe rimarrà invariato su buona parte dell’Arco Alpino mentre tenderà a decrescere sull’Arco Alpino Occidentale per il progressivo consolidamento del manto nevoso. La sciabilità del manto nevoso fuori dalle piste battute, sia in salita sia in discesa, è resa problematica dalla presenza di croste irregolari ed indurite e dalla presenza di superfici lisce e dure. E’ elevata la probabilità di scivolate o cadute anche con gravi conseguenze pertanto è consigliata cautela. Per la movimentazione in sicurezza è necessario sapere riconoscere e valutare correttamente gli accumuli da vento (lastroni) evitandoli e terminare le attività prima delle ore più calde della giornata.
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