Mentre i paesi dell’Europa centro-settentrionale si preparano all’ingresso del gelo, proveniente dalle pianure e dagli innevati bassopiani della Russia europea, a latitudini più meridionali, fra Atlantico e Mediterraneo, assistiamo a una nuova intensificazione del flusso zonale atlantico, indotto da un inasprimento del “gradiente di geopotenziale” sul nord Atlantico. In seno a questo flusso di aria mite oceanica si sta introducendo una saccatura, alimentata lungo il suo bordo più occidentale dalla discesa di aria fredda polare marittima, che in queste ore, dopo aver interessato le Isole Britanniche e la Francia, ha fatto il suo ingresso sul bacino centrale del Mediterraneo, sotto forma di burrascosi venti di “mistral” che stanno spazzando con forza il mar di Sardegna, Canale di Sardegna e Canale di Sicilia. L’isolamento di un minimo depressionario a mesoscala sul medio Tirreno ha anche facilitato l’attivazione di furiosi venti, principalmente dal terzo e quarto quadrante fra il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il Canale di Sardegna.
Il tracollo della pressione barometrica fra le Baleari e il Tirreno, con un repentino abbassamento del campo barico nei bassi strati, ha generato anche una sensibile intensificazione della ventilazione sui mari che circondano l’Italia, con l’attivazione di sostenuti e umidi venti di libeccio sul basso Tirreno e lo Ionio. La traslazione del minimo barico, attorno i 997 hpa, verso il basso Tirreno, dalla sera determinerà una notevole compressione del “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna e il mar Tirreno, con la conseguente attivazione, lungo il settore post-frontale, di forti e freddi venti di maestrale, da O-NO e NO, che dall’Atlantico, dopo essersi incanalati nella porta di Carcassonne aprendosi a ventaglio sul mar di Corsica e mar di Sardegna, si sono aperti verso il Canale di Sardegna e il Canale di Sicilia con vere e proprie bufere di vento.
L’ingresso della saccatura, associata nei bassi strati ad un più complesso sistema frontale che dal Mediterraneo centro-occidentale si sta spostando in direzione dei Balcani, ha prodotto un significativo peggioramento del tempo, dapprima al centro-nord e oggi al centro-sud, dove il passaggio del sistema frontale ha apportato precipitazioni a carattere diffuso, nevose sopra i 1000-1200 sull’Appennino. Nel frattempo il transito del ramo freddo del sistema frontale ha sviluppato un marcato “forcing” convettivo che ha originato diversi temporali, in prossimità delle coste tirreniche, e non solo. Localmente, specie fra il basso Lazio e la Campania, ma anche fra Sardegna, Sicilia occidentale e Calabria, con l’ingresso dell’aria fredda nei bassi strati si sono verificati fenomeni temporaleschi di moderata e forte intensità, accompagnati da occasionali chicchi di grandine e da forti raffiche di vento.
Nella giornata di domani, con lo spostamento del minimo depressionario verso lo Ionio, il grosso del maltempo e dell’instabilità si sposterà sulle regioni adriatiche e del basso Tirreno, dove trasleranno anche alcuni nuclei di vorticità positiva piuttosto intensi in quota, nella media troposfera (circa 500 hpa). La presenza di queste aree di forte vorticità in quota contribuirà ad intensificare il “forcing” convettivo, specialmente nelle prime ore del mattino sul basso Tirreno, con la formazione di grossi annuvolamenti cumuliformi in aria fredda pronti a muoversi in direzione delle coste del trapanese e palermitano, arrecandovi piogge e rovesci sparsi, a tratti anche di forte intensità, e a carattere temporalesco.
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