Previsioni Meteo – Le carte purtroppo sono eloquenti. Fra la fine della prima decade di e l’inizio della seconda decade di luglio una nuova ondata di calore entrerà sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, interessando più da vicino le nostre Isole Maggiori e le regioni del centro-sud peninsulare, dove si potranno misurare picchi di oltre +37°C +38°C, localmente anche +40°C. Del resto la circolazione di aria molto calda, d’estrazione sub-tropicale continentale, facente capo alla “Cella di Hadley”, non si è spostata di molto, rimanendo con proprio margine più settentrionale fra le coste nord-africane e il basso Mediterraneo. Come le altre due ondate di calore dell’estate questa si stenderà sul Mediterraneo centro-occidentale mantenendo un asse disposto SO/NE, allungato fin verso l’Italia. In pratica la massa d’aria “rovente” partirà dai deserti dell’Algeria centrale, entrerà sul Mediterraneo centrale per poi piegare verso i Balcani. Si tratta di una configurazione dettata dall’ulteriore abbassamento di latitudine del flusso perturbato principale, a cavallo dell’Europa centrale e dell’arco alpino. Lungo la linea di demarcazione fra le temperate correnti oceaniche, in scorrimento dal vicino Atlantico all’Europa centrale, e l’aria molto calda sub-tropicale continentale in risalita dall’Algeria al Mediterraneo centrale, si inspessirà il “gradiente termico orizzontale” e il “gradiente di geopotenziale” in quota, fattore che accelererà una rigenerazione delle correnti occidentali, al traverso dei 50° di latitudine nord.
Il rinforzo delle correnti occidentali sull’Europa centrale imprimerà una considerevole rotazione verso est all’onda di calore in risalita dall’arroventato entroterra desertico algerino. Questa avvezione calda, sub-tropicale continentale, particolarmente attiva a 850 hpa e 700 hpa, durante la risalita verso il Mediterraneo tenderà ad estendersi alle quote superiori della troposfera (fino ai 5000-6000 metri), innescando la cosiddetta “avvezione di spessore”, ossia l’incubatore atmosferico delle opprimenti ondate di calore che investono l’area del Mediterraneo e l’Europa. Questi flussi caldi, d’origine sub-tropicale continentale (provenienti dalla regione sahariana, dai 25°-30° latitudine nord), crescendo di quota tendono ad investire una maggior fetta di troposfera, comportando importanti aumenti dei valori di geopotenziale (a 500 hpa) con tanto di strato d’inversione in alta quota che inibisce i moti ascensionali, coadiuvati da sensibili aumenti termici (sia d’origine radiativa che per il contributo dell’insolazione nei bassi strati).
L’aumento dei valori del geopotenziale in quota ovviamente tendono a stabilizzare maggiormente la massa d’aria calda, che sale dalle latitudini sub-tropicali, associando ad essa condizioni spiccatamente anticicloniche, anche se non manca mai la copertura nuvolosa, di tipo avvettivo (alta e stratiforme) per lievi avvezioni di umidità nell’alta troposfera. Il rialzo del geopotenziale in quota, oltre a stabilizzare la massa d’aria sub-tropicale, favorisce al contempo una recrudescenza della calura nei bassi strati, vuoi anche per il contributo dell’insolazione (visto la totale serenità dei cieli) che della stessa ventilazione meridionale, dominante in seno ai flussi sub-tropicali. E’ proprio in questa fase che tende a svilupparsi la cosiddetta onda mobile di calore (“heat waves” in inglese) che s’innesca lungo i confini fra un’area anticiclonica, particolarmente strutturata nella media troposfera, e il ramo ascendente (bordo orientale) di una estesa saccatura che dalle alte latitudini (sub-polari) si estende verso latitudini più meridionali.
In questo caso le masse d’aria molto calde che invaderanno le nostre regioni più meridionali, ed in modo particolare la Sicilia e la Calabria, dove si rischiano nuovi picchi prossimi ai +39°C +40°C stagionali, proverranno direttamente dalla regione dei Grandi Erg occidentali. L’analisi del campo del vento, sia a 500 hpa che a 700 hpa, indica la strutturazione di una marcata ondulazione anticiclonica (venti a rotazione oraria) che aspirerà aria sempre più calda e secca dai deserti sabbiosi dell’Algeria centrale. La fase clou di questa ondata di calore si dovrebbe toccare all’inizio della prossima settimana, allorquando la Sardegna, la Sicilia e l’estremo sud peninsulare (Calabria, Basilicata e Puglia) verranno investiti da un “torrido” flusso di correnti da S-SO (particolarmente compatto a 500 hpa e 850 hpa) che trasporterà masse d’aria molto calde, secche e polverose che dall’entroterra desertico algerino si spingeranno fino alla Tunisia e al basso Mediterraneo centrale, con isoterme molto elevate in quota, nella libera atmosfera.
Basti pensare che alla quota di 850 hpa arriveranno isoterme di oltre i +24°C +25°C che arroventeranno l’aria nei medi e bassi strati, creando la cosiddetta “canicola”, con cieli velati dal pulviscolo desertico trascinato dai venti sud-occidentali in quota. In queste situazioni sovente l’avvento nei bassi strati di una ventilazione più occidentale tenderà a surriscaldare ulteriormente l’aria, soprattutto sulla Sicilia orientale, per l’effetto “favonico” esercitato dai venti di caduta dai rilievi interni dell’isola. Difatti, dopo aver attraversato tutto l’entroterra isolano, raccogliendo strati d’aria molto calda, la ventilazione occidentale tenderà a ridiscendere sulla costa messinese, la piana di Catania, il siracusano e il ragusano, ulteriormente arroventata, a causa anche della “compressione adiabatica” indotta dalla componente discendente costretta a scendere dai rilievi interni isolani verso il mar Ionio.

Tale fattore con l’insorgenza dei venti di terra, che dovrebbero inibire le mitigatrici e più umide brezze di mare dai quadranti orientali, contribuirà a far schizzare i valori termici oltre il muro dei +40°C +42°C. Ma temperature molto elevate si registreranno anche sul resto del centro-sud, dove la gran calura verrà accompagnata da elevati tassi dell’umidità relativa che incrementeranno la sensazione di caldo percepito dal nostro organismo.
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