Allerta Meteo – Col passare delle ore i refoli di aria fresca scivolano ulteriormente verso sud, estendendo gli effetti della “rinfrescata” fin sulle nostre regioni meridionali. Dopo aver raggiunto le regioni settentrionali le correnti di aria più fresca, d’estrazione temperata oceanica, sono scivolate verso le nostre regioni centro-meridionali, esaltando notevolmente l’instabilità, tanto da favorire lo sviluppo di temporali localmente intensi, come quelli che nel pomeriggio di ieri hanno prodotto spettacolari grandinate su alcune spiagge marchigiane, imbiancandole completamente. Davvero inusuale la forte grandinata che ha tinto di bianco la spiaggia di San Benedetto del Tronto, come in un paesaggio invernale.
I temporali che ieri hanno colpito la costa marchigiana, con forti rovesci grandinigeni accompagnati da turbolenti raffiche di vento, si erano sviluppati nel primo pomeriggio sulle aree montuose più interne dell’Appennino Toscano, Umbro e Marchigiano, con imponenti cumulonembi, alti fino a 11-12 km, le cui incudini sono state stirate dalle sostenute correnti sud-occidentali, dominanti ancora in quota, in direzione delle coste adriatiche, fra la costa romagnola e quella marchigiana. Come capita spesso la caratteristica di questi temporali è quella di essere caratterizzati da forti “updrafts”, visto il potenziale termico presente nei bassi strati (aria molto calda d’origine sub-tropicale) che fanno esplodere verso l’alto il cumulonembo, facendogli raggiungere delle altezze considerevoli, ben oltre i 11-12 km di spessore.
A tali quote le incudini completamente ghiacciate dei cumulonembi tendono ad essere spazzate dai forti venti attivi nell’alta troposfera e si portando a notevole distanza dalla base dei cumulonembi, divergendo verso nord-est, assumendo il tipico asse obliquo, ben identificabile dalle moviole satellitari. In questi casi, a causa della perdita di molta aria pilotata dai bassi strati, la “Cellula temporalesca” per dover sopravvivere è costretta a richiamare altra aria calda e umida dall’ambiente circostante, intensificando notevolmente il temporale che può divenire veramente forte, apportando precipitazioni molto forti accompagnate da chicchi di grandine, impetuose raffiche di vento prodotte dai “downburst” (forti correnti discendenti che raggiungono il suolo e tendono a divergere orizzontalmente in più direzioni).
La presenza di tantissimi chicchi di grandine nel temporale marchigiano potrebbe essere spiegata dal fatto dal forte “gradiente igrometrico verticale” che si è venuto a creare in loco, fra l’aria molto calda e umida, stagnante al suolo da diversi giorni, e l’aria più fredda e secca che è sopraggiunta alle quote superiori della troposfera. In genere, come avviene sovente lungo le vaste praterie degli Stati Uniti e del Canada meridionale, questa combinazione, fra aria fredda e secca in quota, e aria calda e umida nei bassi strati, é ideale per le forti grandinate, che a volte possono divenire veramente estreme, tanto da causare danni ingentissimi e il decesso delle persone che non riescono a mettersi al riparo dalle precipitazioni meteorica.
In queste situazioni, con fortissimi divari “igrometrici”, succede che all’attivarsi delle forti correnti ascensionali, l’aria che tende velocemente ad ascendere verso l’alto, a contatto con lo strato di aria secca presente in alta quota, si raffredda più velocemente dell’aria più umida presente negli strati inferiori, favorendo un elevatissimo “CAPE” (energia potenziale per l’attività convettiva) che fornisce le energie necessarie per lo scoppio di fenomeni temporaleschi estremamente violenti. Nei giorni scorsi altri temporali grandinigeni, ben più intensi di quelli occorsi sulla costa delle Marche, avevano interessato alcune zone fra Piemonte e Veneto, e diverse località nell’Europa centro-occidentale, fra la Spagna, la Francia e la Germania, dove sono caduti chicchi di grossa taglia.
Domani l’aria fresca oceanica dilagherà sul resto del centro-sud, causando anche qui un bel po’ di instabilità, con piogge, rovesci e temporali che localmente potrebbero risultare anche di forte intensità, e accompagnati da una vivace attività elettrica, con colpi di vento e occasionali grandinate.Specialmente fra il basso Lazio, la Campania, le aree interne di Molise e Puglia settentrionale, parte della Basilicata e le coste della Calabria tirrenica, dove il rischio di temporali ed eventuali nubifragi da mercoledì si farà elevato.
Questo perché l’ingresso delle fresche correnti oceaniche, fino al basso Tirreno, alla Sicilia e allo Ionio, oltre a determinare una marcata diminuzione delle temperature favorirà anche un significativo incremento dell’instabilità, con l’innesco di discreti “forcing” convettivi, aiutati dall’inasprimento del “gradiente termico verticale”. Il temporaneo incremento del “gradiente termico verticale” favorirà la genesi di intense correnti ascensionali in mare aperto che spingeranno autentiche “bolle di aria caldo umida”, sfornate dalla superficie marina, verso la parte superiore della troposfera (che giunte ad una certa altezza si raffredderanno condensandosi in grossi cumulonembi).
Si verranno a formare imponenti nubi cumuliformi che dal basso Tirreno si spingeranno verso le coste della Calabria tirrenica e del messinese, dando luogo a dei rovesci temporaleschi, a carattere sparso, che localmente potranno risultare anche di forte intensità, seppur di breve durata, accompagnati da fulminazioni, colpi di vento e qualche tromba marina alla base dei nuvoloni.
La presenza inoltre di acque superficiali piuttosto calde, con valori superiori ai +26°C +27°C sul basso Tirreno, fornirà all’atmosfera ulteriore carburante pronto ad essere consumato dall’attività convettiva. Si creeranno le condizioni di instabilità atmosferica ideali per lo sviluppo di grosse “Cellule temporalesche” e “Clusters” che dal basso Tirreno si spingeranno verso le coste della Calabria tirrenica e della Sicilia nord-orientale, dando la stura a fenomeni localmente di forte intensità. Ecco le pagine utili per seguire la situazione meteo in tempo reale:
L'articolo Allerta Meteo: lo “shock termico” sull’Adriatico annuncia l’arrivo del fronte freddo anche al Sud sembra essere il primo su Meteo Web.