La profonda depressione di carattere orografico che in queste ore si sta sviluppando sottovento alla Catena dell’Atlante algerino, nel corso della prossima nottata e della prima mattinata di domani tenderà a spostarsi in direzione del Canale di Sardegna e del medio-basso Tirreno, approfondendosi sensibilmente, con un minimo barico pronto a scendere al di sotto dei 990-988 hpa. Risalendo molto gradualmente verso nord-est questo ciclone extratropicale, in fase di ulteriore approfondimento, favorirà una decisa compressione del “gradiente barico orizzontale”, con il conseguente richiamo di masse d’aria piuttosto fredde d’estrazione polare continentale che da stasera inizierà ad entrare sulle nostre regioni più settentrionali, accompagnato da forti venti di bora e grecale fra Golfo di Trieste (dove si raggiungeranno punte di oltre 100-120 km/h), Adriatico settentrionale, mar Ligure e alto Tirreno.
Lo sfondamento dell’aria fredda dai “valichi” delle Alpi Dinariche attiverà forti burrasche capaci di raggiungere persino forza 8-9 Beaufort, producendo una ventilazione molto forte capace di creare tanti disagi ai trasporti marittimi e aeroportuali (e non solo). Come Trieste anche le coste del ponente ligure, fra savonese e imperiese, e quelle toscane, soprattutto pisano, livornese e grossetano, dalla prima mattinata di domani saranno spazzate da venti molto forti di caduta dalle vallate dell’Appennino, fino a 80-90 km/h, in grado di arrecare non pochi disagi e persino danni, per alberi sradicati, cartelloni pubblicitari e pali della pubblica illuminazione divelti dalle folate più intense.
L’aria fredda proveniente dal sud-ovest dell’Ucraina e dalla Romania, dopo aver invaso l’Ungheria, la Serbia e la Croazia, sfonderà sul territorio italiano attraverso gli “intagli” naturali delle Alpi Dinariche, tramite furiose raffiche di bora sul Golfo di Trieste, Istria e Dalmazia. Al contempo l’incipiente ciclogenesi, con minimo barico in rapido approfondimento sul medio Tirreno, determinerà un forte inspessimento del “gradiente barico orizzontale” sopra buona parte del territorio nazionale.
Tra il vicino Atlantico e le Isole Britanniche, dove si posizionerà l’imponente blocco anticiclonico azzorriano, e il bacino centrale del Mediterraneo, sede della giovane ciclogenesi a carattere freddo, si verrà a creare un considerevole “gradiente barico orizzontale” (notevoli differenze di pressione) che andrà a chiudersi con i propri “massimi” fra il medio-alto Tirreno e l’alto Adriatico, dove il sensibile infittimento di isobare verrà ulteriormente compresso dall’ulteriore spostamento verso levante dell’anticiclone delle Azzorre. La vicinanza delle due contrapposte figure bariche dinamiche, fra la Francia e il medio Tirreno, darà luogo ad un “gradiente barico orizzontale” veramente esplosivo che attiverà, già dalla tarda serata/notte di oggi, furiosi venti di bora lungo tutto l’alto Adriatico, forti raffiche di tramontana in Liguria e un impetuoso grecale sulle coste toscane e sull’alto Tirreno.
Nel corso della nottata successiva e durante la giornata di domani la bora, dopo aver scavalcato molto velocemente l’Appennino Tosco-Emiliano, raggiungerà la Liguria, la Toscana, il Lazio e l’Umbria come forti venti di grecale e tramontana che si verseranno fra mar Ligure, mar di Corsica, mar di Sardegna e sul Tirreno, investendo in pieno anche la Sardegna, con intense raffiche da N-NE e Nord che lambiranno picchi di oltre gli 80-90 km/h sulle coste orientali dell‘isola, nei punti meglio esposti.
Nella mattinata di domani, visto il fitto “gradiente barico orizzontale”, forti venti da NE, in uscita dai “valichi” naturali delle Alpi Dinariche, si getteranno sull’Adriatico centro-settentrionale, presentando la classica componente da E-NE fra Golfo di Trieste, Friuli, le coste del Veneto e la Romagna, e da NE e N-NE lungo i litorali di Marche e Abruzzo. Sul Golfo di Trieste, come sull’Istria e nella vicina costa slovena, le raffiche di bora, in discesa dall’altopiano del Carso, rischiano di divenire davvero violente, con picchi superiori ai 120-130 km/h.
Nell’area carsica il vento che si incanala tra il monte Nevoso e i rilievi sloveni, a causa delle grandi differenze termiche che si registrano tra l’altopiano del Carso, molto più freddo, e le aree marittime della Venezia Giulia, più temperate, si rinforza notevolmente è arriva a spirare in modo anche violento e turbolento, con raffiche capaci si sfondare la soglia dei 100-120 km/h. Ma gli effetti della bora, a causa del fitto “gradiente barico orizzontale”, si avvertiranno in Friuli, sulle coste venete e la laguna Veneta, come in Romagna e sui litorali più settentrionali della costa marchigiana, con raffiche fino a 70-80 km/h nei punti meglio esposti.
I forti venti da NE scavalcheranno molto rapidamente l’Appennino Tosco-Emiliano per tuffarsi sulle coste liguri e in Toscana sotto forma di forti raffiche di grecale e tramontana che eccederanno la soglia d’attenzione, specie fra fiorentino, pistoiese, pisano, livornese e grossetano. Le burrasche non risparmieranno neppure l’Arcipelago Toscano, con raffiche molto forti, da N-NE e NE, che toccheranno i 70-80 km/h.
L’intensa ventilazione settentrionale, dopo aver sferzato la Sardegna e il medio Tirreno, si propagherà alle regioni meridionali, come forti venti da Ovest, O- NO e NO che raggiungeranno l’intensità di burrasca, forza 7-8 Beaufort, fra il basso Tirreno e lo Ionio. Fra la tarda mattinata e il pomeriggio di giovedì l’intensa ventilazione da Ovest e O-NO raggiungerà la Sicilia, le coste della bassa Calabria e la Puglia, con raffiche da Ovest e O-NO che potranno toccare punte di oltre 60-70 km/h, soprattutto fra la Sicilia tirrenica.
I forti venti settentrionali, tra la Sardegna e le regioni centro-settentrionali, andranno a scemare solo nel pomeriggio di venerdì, perdendo gradualmente di intensità, fino a divenire da moderati entro la serata e la nottata successiva. Solo fra il medio-basso Adriatico e lo Ionio persisterà ancora una intensa ventilazione da Nord e N-NO, oltre la soglia d’attenzione, che andrà ad attenuarsi non prima della mattinata di sabato.
Mari da agitati a molto agitati, attese mareggiate anche importanti fra Sicilia tirrenica e coste adriatiche
Dalla serata di oggi, con lo sfondamento delle prime burrasche da NE e da Nord, l’alto Adriatico, il mar Ligure, il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il medio-alto Tirreno passeranno da molto mossi fino a agitati a largo, con un ulteriore aumento del moto ondoso sul Tirreno occidentale, davanti le coste sarde, dove l’intensa ventilazione da Nord solleverà onde alte più di 3.5 metri.
Sul medio-basso Tirreno, a largo, si potranno raggiungere “Run-Up” di oltre 4.0 metri. Dal pomeriggio di domani quasi tutti i mar si presenteranno da molto mossi ad agitati, fino a localmente molto agitato il basso Tirreno, il Canale di Sicilia e dal tardo pomeriggio di domani pure lo Ionio a largo, per lo sviluppo di ondate davvero imponenti, alte fino a 4.0-5.0 metri.
Purtroppo il moto ondoso piuttosto vivace produrrà pure delle mareggiate di moderata intensità che nella giornata di domani si abbatteranno sulle coste della Sicilia tirrenica, dal palermitano al messinese tirrenico. Sempre domani mareggiate di moderata intensità, per onde da NE, si attiveranno lungo i litorali di Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Gargano, con lenta scaduta nella giornata di giovedì. Le mareggiate più intense sono previste fra il riminese e la costa del pesarese, dove giungeranno ondate di “mare vivo” alte più di 3.5-4.0 metri. Per monitorare la situazione in tempo reale ecco le pagine relative al nowcasting:
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