Dopo il predominio dell’alta pressione sub-tropicale sui mari italiani di questi giorni nei prossimi giorni assisteremo ad un radicale cambiamento, causa la risalita dall’entroterra desertico algerino di una nuova circolazione depressionaria, in fase di evoluzione a “CUT-OFF”. Proprio in queste ore un processo ciclogenetico si sta attivando sull’entroterra algerino, a ridosso del versante meridionale della catena montuosa dell’Atlante Telliano, ove prenderà forma la cosiddetta “depressione algerina”, una delle più importanti figure bariche che condiziona l’andamento meteorologico sul bacino centrale del Mediterraneo e sull’Italia. Essa si origina ogni volta dell’aria fredda e piuttosto umida, di origine atlantica, riesce a penetrare nel cuore dell’Africa nord-occidentale, tra l’entroterra desertico del Marocco e dell’Algeria, situazione che capita di frequente quando l’anticiclone oceanico (alta pressione delle Azzorre) decide di estendere un promontorio verso le alte latitudini, in pieno oceano.
In questo caso l’aria più fredda e umida oceanica, che scivola da NO, lungo il bordo orientale dell’anticiclone oceanico disteso con il proprio asse lungo i meridiani, riesce, tramite la costa marocchina, a penetrare fino all’entroterra algerino, in pieno deserto sahariano. Una volta penetrata nel cuore del Sahara algerino, attraverso l’ingresso di una sostenuta ventilazione dai quadranti occidentali che tende a piegare più da O-SO e SO sull’est dell’Algeria, la massa d’aria umida atlantica tende rapidamente ad interagire con l’aria più calda e molto secca preesistente in loco, determinando una complessa circolazione a gomito che tende a chiudersi a sud della catena dell’Atlante algerino (notevole il “forcing” orografico), dove si genera un minimo barico secondario, sottovento ai rilievi, per questo si parla anche di minimo orografico.
L’area depressionaria, una volta formata, tende ad approfondirsi ulteriormente, venendo alimentata dalle umide e fresche correnti oceaniche che riescono a penetrare fino al cuore del Sahara algerino. Una volta formata la “depressione algerina” tenderà a richiamare dall’entroterra desertico libico sostenute correnti meridionali da SE ed E-SE. L’aria calda e inizialmente secca (sub-tropicale continentale) aspirata dal Sahara libico, una volta passata sul mar Libico e sullo Ionio, si caricherà di umidità arrivando sulle coste italiane sotto forma di umidi venti di scirocco apportatori di persistenti precipitazioni.
Questo notevole apporto di aria calda in direzione del bacino centrale del Mediterraneo, oltre a determinare un improvviso rialzo dei valori termici sulle regioni meridionali, agevolerà il rapido sviluppo di un sistema frontale nei bassi strati che giovedì si sposterà verso l’Italia centro-meridionale, stimolando l’attività convettiva e lo sviluppo di un esteso corpo nuvoloso composto da nubi stratiformi. Le prime nubi, per lo più alte e stratificate, fra il pomeriggio e la serata di domani si affacceranno sui cieli della Sardegna e della Sicilia, con l’avvento delle prime deboli piogge sulla Sicilia meridionale.
Ma il clou del maltempo si verificherà proprio nella giornata di giovedì allorquando il vortice depressionario che nella serata odierna prenderà forma lungo il versante meridionale dell’Atlante algerino, comincerà a muoversi verso nord-est, spostandosi dapprima sull’alta Tunisia, per proseguire nel corso del pomeriggio di domani verso l’alto Canale di Sicilia e basso Tirreno, determinerà un brusco peggioramento del tempo, a partire dalla Sardegna, Sicilia, con l’arrivo delle prime piogge, dei primi rovesci e temporali.
Fenomeni che nel pomeriggio si trasferiranno molto velocemente alla Calabria, Campania, Basilicata, Puglia, fino al Molise e basso Lazio. Durante la serata di giovedì e la giornata di venerdì l’ampio fronte occluso si stabilirà al traverso dell’Italia centro-meridionale, favorendo l’avvento di forti piogge e locali temporali, anche di moderata intensità, tra l’est della Sardegna, la Basilicata, la Campania, il Lazio, il nord della Puglia, il Molise e pure l’Abruzzo.

Nella nottata successiva il maltempo, a suon di piogge, rovesci diffusi e temporali, si accanirà sulle regioni centro-meridionali, tanto da poter assistere a fenomeni temporaleschi anche di moderata o forte intensità fra Lazio e Campania, mentre un miglioramento più deciso si farà strada fra Sardegna, Sicilia e Calabria, salvo qualche isolato rovescio ancora possibile lungo la costa tirrenica, nonostante l’inserimento di una intensa ventilazione da O-SO e Ovest dal basso Tirreno che contribuirà ad esaltare il “forcing” orografico.
Venerdì, malgrado l’allontanamento della circolazione depressionaria e dell’annesso sistema frontale verso i Balcani, delle piogge e dei temporali sparsi continueranno a bagnare le Marche, l’Abruzzo, il Molise, il Lazio, la Campania ed il nord della Puglia. Sul resto delle regioni invece si assisterà ad un miglioramento più pronunciato. Le temperature tenderanno a scendere, in modo anche repentino su tutte le regioni. Solo sulle regioni del nord transiteranno dei nuovi annuvolamenti un nuovo peggioramento. Ma di questo torneremo a parlarne con maggiore precisione nei prossimi aggiornamenti
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