Finalmente dopo mesi siccità e assenza di precipitazioni una organizzata perturbazione di origine atlantica ha raggiunto le nostre regioni centro-settentrionali, apportando piogge diffuse, rovesci e soprattutto abbondanti nevicate sulle Alpi, sopra gli 800 metri di quota, anche se in Piemonte la quota neve si è sensibilmente abbassata fin sotto i 500 metri nel cuneese per l’ingresso di aria sempre più fredda in quota. In queste ore il nostro territorio nazionale è interessato dal ramo più meridionale di un più vasto sistema frontale atlantico, collegato ad una più vasta saccatura di origine atlantica che dalla Francia tende a propagarsi in direzione del bacino centrale del Mediterraneo. Nelle prossime ore la parte più attiva di questo sistema frontale raggiungerà le nostre regioni settentrionali e le regioni tirreniche, spianando la strada per lo sviluppo di un ciclone extratropicale secondario (o “derivato”) proprio attorno il Golfo di Genova, che dispenserà intenso maltempo in tutto il centro-nord, con rovesci e temporali che dalla nottata si spingeranno verso la Toscana, l’Umbria occidentale, il Lazio e la Campania.
In questo caso l’innesco della ciclogenesi verrà stimolato dalla presenza delle Alpi occidentali, le quali con la loro mole tendono ad accelerare il processo di occlusione, dando vita ad un vortice depressionario davanti la costa arcuata della Liguria. Ciò accade perché il fronte caldo proveniente dalla Francia, impattando contro le Alpi Marittime rallenta la sua velocità di propagazione verso est. Rallentando di colpo, al traverso dei crinali delle Alpi occidentali, il fronte caldo viene rapidamente raggiunto dal fronte freddo posteriore, seguito dall’aria fredda artico marittima che in queste ore si sta riversando sull’Atlantico francese, con forti venti da O-NO e NO davanti le coste atlantiche francesi.
Tale processo anticipa la fase dell’occlusione. Nella parte più meridionale di tale fronte occluso, tra il mar Ligure occidentale e il mar di Corsica, esiste ancora presso il suolo un fronte caldo e un settore caldo, dove scorre aria molto umida e mite, d’estrazione sub-tropicale marittima continentalizzata. All’interno del settore caldo, ancora evidente nei bassi strati, si viene a formare una ondulazione antioraria, attorno il Golfo di Genova, plasmata proprio dall’orografia arcuata della costa ligure, che tenderà a chiudersi attorno la Riviera di Ponente, sviluppando successivamente il ciclone extratropicale secondario, già pienamente autonomo nei bassi strati, e con un minimo barico nei bassi strati stimato sui 1005-1006 hpa.
La formazione di questo ciclone secondario, nel corso della serata, verrà agevolata dal fatto che le masse d’aria che seguono il fronte occluso saranno piuttosto fredde, mentre sul Mediterraneo centrale e sull’Italia circoleranno intensi venti da Sud e S-SO che convogliano aria tiepida e molto umida, di origine sub-tropicale, dall’entroterra algerino e tunisino.
Questo minimo depressionario relativo, con un minimo sui 1005 hpa, nella giornata di domani dal mar Ligure si muoverà verso l’alto Tirreno, raggiungendo in serata l’isola d’Elba, producendo un intenso “gradiente barico orizzontale” che dal mar di Corsica e dal mar di Sardegna si distenderà a tutto il medio-basso Tirreno, l’Italia centro-meridionale e l’Adriatico. Il rapido calo barico e l’infittimento di isobare sui mari che circondano l’Italia favorirà l’attivazione di forti venti da O-NO e NO fra mar di Corsica e mar di Sardegna, che dalla prossima notte raggiungeranno la Sardegna, spazzandola con forti raffiche ad oltre gli 60-70 km/h sul sassarese, oristanese e nuorese, mentre una sostenuta, a tratti intensa, ventilazione occidentale spirerà con forza lungo tutto il medio-basso Tirreno, rendendo tale bacino da molto mosso.
I venti intensi, inizialmente da SO e O-SO, in successiva rotazione da Ovest sul Tirreno centrale, solleveranno un bel moto ondoso lungo tutto il Tirreno, creando onde di “mare vivo” alte anche più di 2.0 metri, con direzione media di propagazione da SO e O-SO, pronte a muoversi in direzione delle coste Lazio, Campania e alta Calabria tirrenica, dove si determineranno intense risacche che coinvolgeranno un po’ tutti i litorali, dal cosentino tirrenico fino alla costa romana.
Oltre ai venti, come detto, l’intenso sistema frontale annesso a questa depressione secondaria, in isolamento sui mari italiani, domani dispenserà piogge battenti e molto abbondanti, anche a carattere di rovescio o temporale, soprattutto sulle regioni tirreniche, dalla Campania alla Calabria tirrenica, interessando anche il nord della Sicilia, dove si verificheranno fenomeni più sparsi. Ma piogge rilevanti sono previste pure sui settori pedemontani di Veneto e Friuli.

Su quest’ultimi le piogge persisteranno fino alla tarda mattinata di domani, causa l’aria tiepida e molto umida spinta dai venti meridionali che risaliranno l’Adriatico, impattando contro i rilievi friulani e veneti. Qui, a contatto con i primi contrafforti montuosi di Veneto e Friuli, l’aria molto umida e mite proveniente dall’Adriatico sarà costretta a salire in modo brusco verso l’alto, raffreddandosi e raggiungendo velocemente la saturazione a quote particolarmente basse. Il “forcing” orografico offerto dai rilievi prealpini agevolerà lo sviluppo di annuvolamenti molto compatti che daranno la stura a piogge battenti e persistenti e a fitte nevicate al di sopra dei 1200-1300 metri.

In alcune località pedemontane del Friuli, in meno di 24 ore, si potrebbero accumulare fino a più di 100 mm di pioggia, mentre tanta neve fresca imbiancherà le Alpi, ma in alta quota, a causa di una “snow line” sopra i 1200-1300 metri, per l’afflusso dell’aria molto mite e umida aspirata direttamente dall’entroterra nord-africano. Per un sensibile miglioramento bisognerà attendere fino al pomeriggio di domani, allorquando l’intero sistema frontale, ormai totalmente occluso, si sarà spostato verso i Balcani, causando residua instabilità per il flusso post-frontale da O-NO solo fra Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata, con piogge e qualche breve rovescio sparso, maggiormente probabili in mattinata fra Calabria e Sicilia.
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