Gli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo previsionale confermano oggi l’ipotesi che si è fatta strada ieri relativamente alla metà della prossima settimana, con la possibile formazione di un rarissimo ciclone Mediterraneo al Centro/Sud Italia tra 17 e 19 febbraio. Un evento che sarebbe climaticamente clamoroso non tanto per il suo verificarsi in se’ (sono fenomeni sempre più frequenti nel Mediterraneo), ma per il periodo dell’anno che dovrebbe essere caratterizzato dal freddo e non da questi eventi estremi tipici dell’autunno e della primavera, le stagioni intermedie con maggiori contrasti termici.
Dopotutto stiamo vivendo un inverno anomalo che di freddo non ne ha avuto affatto, ecco perché il ciclone potrebbe formarsi davvero addirittura a metà febbraio. Le temperature che si continuano a susseguire giorno dopo giorno sull’Italia raggiungono e superano addirittura i +20°C, non solo al centro/sud ma anche in Romagna, mentre in pianura Padana un giorno si e l’altro pure arriviamo a ridosso dei +15°C, come se fossimo appunto in autunno o in primavera. Di conseguenza, anche le temperature dei mari sono eccezionalmente superiori rispetto alle medie del periodo. Le ultime rilevazioni delle boe di misura rilevano punte di +17°C nelle acque della Sicilia e di +14°C in quelle della Liguria, valori non certo autunnali ma comunque consoni alla primavera, decisamente anomali per metà febbraio.
L’evoluzione meteorologica per i prossimi giorni è abbastanza delineata: si susseguiranno altre perturbazioni atlantiche verso il Mediterraneo, e quella che seguirà il weekend di San Valentino sarà più imponente e sfonderà fin sul nord Africa alimentando una situazione abbastanza estrema nel cuore del “Mare Nostrum”. Infatti l’affondo della saccatura fredda proveniente dall’oceano, richiamerà masse d’aria molto calde dal cuore del Sahara verso il Mediterraneo orientale, con una prima risalita rovente su Libia, Egitto, Grecia e Turchia dove le temperature si impenneranno per la prima volta in stagione su valori addirittura superiori ai +30°C.
Questa risalita calda porterà temperature elevate anche sui Balcani, mentre nel Maghreb tra Marocco, Algeria e Tunisia avremo temperature di oltre 20°C più basse rispetto a quelle di Ucraina, Bulgaria e Romania. L’Italia si ritroverà esattamente al centro di queste due “correnti” d’aria estremamente differenti in termini di temperatura, umidità e altre caratteristiche. Un’area di convergenza molto pericolosa che potrebbe scatenare proprio una violenta ciclogenesi tra il mar Tirreno, il Canale di Sicilia e il mar Jonio.
Un contesto climatico estremo e rarissimo per febbraio, che vedrà coinvolta tutta l’Europa. E’ ovviamente ancora prematuro capire cosa accadrà precisamente sull’Italia dal 15-16 febbraio in poi, ma l’ipotesi di una marcata ondata di maltempo con venti impetuosi e grandi differenze termiche tra il freddo del nord e della Sardegna, e il caldo del Sud e delle Regioni Adriatiche è sempre più concreta. Nei prossimi aggiornamenti la “chiave” di lettura di una situazione particolarmente estrema da monitorare con grande attenzione sin da adesso, nonostante manchi ancora più di una settimana.
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