Allerta Meteo – L’inizio di settimana che ci accompagna al Natale sarà piuttosto movimento sotto il punto di vista meteorologico su buona parte del territorio nazionale, da nord fino all’estremo sud e nelle due Isole Maggiori. Tutto merito della particolare configurazione barica, tipica del tardo autunno e dell’inizio dell’inverno, che si sta definendo proprio in queste ore sul bacino centrale del Mediterraneo, dove, a seguito dell’elongazione di una saccatura secondaria “retrograda”, si sta isolando un profondo minimo depressionario fra le Baleari e il mar di Sardegna.
Questa nuova ciclogenesi, in fase di ulteriore approfondimento nel corso delle prossime ore, con un minimo barico che potrebbe scendere al di sotto dei 1000 hpa, oltre a determinare un cedimento del bordo più meridionale del promontorio anticiclonico dinamico europeo, favorirà lo sviluppo di una intensa frontogenesi sui mari attorno la Sardegna e sul medio-basso Tirreno, ben alimentata nei bassi strati dall’attivazione di un intenso e umido flusso sciroccale che dalle coste libiche si dipanerà al mar Ionio, Canale di Sicilia e Canale di Sardegna, raggiungendo pure l’intero bacino tirrenico, con una sostenuta ventilazione da SE che supererà la soglia d’attenzione, specialmente fra Canale di Sicilia, basso Tirreno occidentale, ed in seguito pure sul settore est del medio-basso Tirreno e sullo Stretto di Messina (in quest’ultimo caso l’amplificazione sarà indotta dall’effetto “Venturi”).
A seguito dell’approfondimento della circolazione depressionaria in prossimità del mar di Sardegna il sensibile inspessimento del “gradiente barico orizzontale”, fra il mar di Sardegna e il medio-basso Tirreno, agevolerà un ulteriore rafforzamento della ventilazione sciroccale nei bassi strati che diverrà anche burrascosa, raggiungendo forza 7-8 Beaufort, tra il Canale di Sicilia e il settore più occidentale del Tirreno, come su parte del basso Tirreno orientale nella mattinata di domani, durante la fase clou della “sciroccata”.
Ma le insidie maggiori saranno rappresentate proprio dalle piogge molto intense e dai fenomeni temporaleschi che domani colpiranno la Sicilia e le nostre regioni ioniche, a seguito dello spostamento verso levante del ciclone extratropicale e dell’annesso sistema frontale nei bassi strati. In realtà la profonda depressione che dalle coste algerine risale molto lentamente verso nord, in direzione del settore più occidentale del Canale di Sardegna e sul mare di Sardegna, è caratterizzata nella media troposfera da un nocciolo di aria fredda (a 500 hpa) che tende a roteare intorno il profondo minimo barico, ora prossimo ai 1003 hpa.
Tale nucleo di aria fredda nella libera atmosfera scorrendo al di sopra del flusso di aria più mite e molto umida trascinato nei bassi strati dall’impetuoso flusso sciroccale tenderà ad esacerbare notevolmente il “gradiente termico verticale”, creando le tipiche condizioni di forte instabilità atmosferica in seno al settore caldo pre-frontale. I notevolissimi divari termici, fra media e bassa troposfera, produrranno violenti moti convettivi, in grado di spingersi fino ai limiti della tropopausa dinamica, agevolando così la formazione di forti temporali, o addirittura veri e propri “clusters temporaleschi” pre-frontali, che risaliranno verso nord-nord/est, interessando buona parte delle nostre regioni centro-meridionali, dalla Sicilia fino ai settori tirrenici di Campania, Lazio e bassa Toscana.
In particolare domani, dall’analisi dei modelli si nota lo sviluppo di un intenso “lapse rate” che dalla parte più settentrionale del Canale di Sicilia e dal Canale di Sardegna tenderà ad evolvere verso il basso Tirreno, andando ad interessare da vicino la Sicilia e la Calabria. Questo “lapse rate”, in movimento lungo il quadrante orientale della circolazione ciclonica, già dalle prime ore di domani favorirà l’innesco di forti temporali, e persino di sistemi temporaleschi a mesoscala, di tipo lineare, come i “V-Shaped” (pre-frontale), che assumeranno una direttrice sud-occidentale, andando ad interessare la Sicilia orientale e nel pomeriggio le coste ioniche calabresi, con fenomeni a tratti intensi.

Con il termine “lapse rate” nella meteorologia sinottica si intende un’area caratterizzata da un forte “gradiente termico verticale”, cioè quanto rapidamente scende la temperatura man mano che si sale di quota. Un “lapse rate” indica un forte calo delle temperature, progredendo verso quote sempre più alte. In genere ciò si verifica o per la presenza o il passaggio di aria molto fredda in quota, fra la media e l’alta troposfera, o per la circolazione nei bassi strati di aria molto calda, con notevoli anomalie termiche positive che esaltano il “gradiente termico verticale”, generando intensi moti ascensionali in seno all’intera colonna d’aria.
Tali ingredienti, caratteristici nelle circolazioni sinottiche di questo periodo dell’anno sul Mediterraneo, possono determinare forti fasi di instabilità convettiva, favorendo la formazione di “cellule temporalesche” o sistemi temporaleschi a mesoscala all’interno di un flusso caldo e molto umido. Ma alle precipitazioni di stampo convettivo create dall’instabilità dinamica in quota si sommeranno quelle originate dal “forcing” orografico. Difatti il considerevole “forcing” orografico imposto dagli Iblei, Etna, Peloritani, in Sicilia, e dall’Aspromonte, Serre e Sila in Calabria, costringerà l’umida ventilazione sud-orientale ad impattare contro i primi contrafforti montuosi di questi rilievi facendo in modo che la massa d’aria proveniente dallo Ionio tenda ad ascendere verso l’alto, andando via via a raffreddarsi man mano che sale di quota.
Arrivando ad una certa quota l’umidità contenuta in seno alla massa d’aria marittima verrà condensata in imponenti annuvolamenti cumuliformi capaci di scaricare piogge battenti, rovesci anche intensi e fenomeni temporaleschi che domani bersaglieranno soprattutto l’alto catanese e il messinese, e dal pomeriggio pure la Calabria ionica centro-meridionale, dove sono attesi abbondanti accumuli pluviometrici, fino ad oltre 200-250 mm lungo il versante orientale di questi rilievi. Ma se al sud tutta l’attenzione è puntata sulle intense piogge, sulle regioni di nord-ovest la ritornante da Est del fronte occluso produrrà abbondanti precipitazioni nevose fino a bassissima quota fra il basso Piemonte e l’entroterra ligure.

L’aria molto umida da SE richiamata sulle nostre regioni settentrionali dalla depressione sul mar di Sardegna tenderà a scorrere al di sopra dello strato di aria più fredda e pesante che nel frattempo si è accumulato nei giorni scorsi, lungo le lande del basso Piemonte, fra alessandrino, cuneese e astigiano, facendo in modo che le precipitazioni assumano prevalente carattere nevoso fino a bassissima quota. In modo particolare sul cuneese, alessandrino e sull’entroterra savonese e del genovesato, dove a causa della persistenza delle precipitazioni portate dal ramo occluso del sistema frontale si potrebbero registrare accumuli di neve anche abbondanti, già dai 400-500 metri. Ecco le pagine utili per monitorare la situazione in tempo reale:
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