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La siccità non da tregua alle regioni del centro-nord, l’agricoltura rischia di essere messa in ginocchio

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Quello che notoriamente dovrebbe essere uno dei mesi più instabile e piovoso dell’anno diviene uno dei secchi e tranquilli, sotto l’ambito meteorologico. Al posto della classica variabilità primaverile, che generalmente caratterizza la prima parte di questa stagione, troviamo invece condizioni di generale stabilità e clima sostanzialmente asciutto. Il promontorio anticiclonico di origine oceanica che dal vicino Atlantico tende ad allungarsi fin verso la Francia, interessando la regione alpina e le nostre regioni settentrionali, costringe le piovose perturbazioni atlantiche e gli organizzati sistemi frontali provenienti dalle latitudini oceaniche a mantenersi lontane dal nostro territorio nazionale, puntando verso le Isole Britanniche e la penisola Scandinava.

RAFFAELE RASTELLI

E le piogge continueranno ancora a lungo a latitare su gran parte delle nostre regioni, con particolare riferimento proprio per quelle centro-settentrionali, ormai da mesi a secco e afflitte da un sempre più grave e allarmante deficit idrico che rischia di mettere in ginocchio l’intero settore agricolo. La penuria di precipitazioni, particolarmente significativa sulle regioni settentrionali, sta provocando la magra di molti corsi d’acqua e bacini lacustri, fra cui i più importanti d’Italia.

imageSecondo un monitoraggio di Coldiretti il fiume Po è in secca con lo stesso livello idrometrico registrato la scorsa estate ad agosto ed inferiore di due metri rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un andamento climatico del tutto anomalo in Italia dove anche a febbraio è caduto l’8% di pioggia in meno e le temperature minime sono state superiori di ben +3°C superiori rispetto alla media del periodo. La situazione del Po, sottolinea Coldiretti, “è rappresentativa di una situazione di carenza che riguarda tutti i principali bacini idrografici”. Le maggiori preoccupazioni riguardano le regioni del nord dove la riduzione della pioggia è stata del -78,5% a dicembre e del -56,7% a gennaio.

GN4_DAT_14009814.jpg--Il risultato è visibile nei principali bacini idrici (lago Maggiore, lago di Iseo, lago di Como, mentre è più positiva la situazione sul Garda che ha potuto beneficiare di qualche precipitazione in più). La pioggia e le nevicate invernali sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e garantire i raccolti. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per oltre 14 miliardi di euro.

siccità nordNel frattempo a causa della siccità su molte regioni del nord Italia diviene alto il rischio di incendi, nonostante il periodo un po’ insolito. Tanto che la stessa sala operativa della Protezione civile della Lombardia ha emesso un avviso di criticità per rischio incendi boschivi poiché su alcune zone prealpine e sull’Appennino si prevedono condizioni particolarmente favorevoli all’innesco e alla propagazione degli stessi. Una situazione davvero paradossale che rischia di avere pesantissime ripercussione, anche in ambito economico.

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