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La situazione sinottica sull’area euro-atlantica è influenzata da una profonda depressione a carattere freddo, facente capo al vortice polare, che mantiene il proprio centro di massa sul mar di Norvegia. Questa profonda circolazione depressionaria, interamente colma di aria molto fredda d’estrazione polare marittima nei bassi strati e artica marittima in quota, si articola, lungo i bordi più meridionali, in due differenti assi di saccatura. Il primo elongato in direzione dell’Irlanda, mentre un secondo, molto più prolungato, si dirama fino ai Balcani, interessando marginalmente pure il bacino centrale del Mediterraneo e l’Italia, provvedendo ad “avvettare” aria più fredda, d’estrazione polare marittima. Questa saccatura già nel corso della giornata, venendo alimentata dallo scivolando di un nucleo di aria polare marittima, attualmente attestato in prossimità delle Isole Britanniche, tenderà ad approfondirsi, prolungandosi verso latitudini sempre più meridionali, fino in direzione della Spagna e della Francia.
L’affondo di questo asse di saccatura determinerà sulle nostre regioni l’attivazione di un richiamo di aria umida, ma anche più temperata, da SO, sia in quota che nei bassi strati, che causerà un incremento dell’instabilità atmosferica a cominciare dalle nostre regioni più settentrionali, per proseguire su Liguria, Toscana, Umbria e Lazio, dove giungeranno delle piogge, con nevicate fino a bassa quota sull’Appennino. Al contempo il debole promontorio anticiclonico “interciclonico” che in queste ore assicura maggiore stabilità sulle nostre regioni meridionali, con ampie schiarite sul settore ionico e sul basso Adriatico, tenderà a traslare verso la Grecia, il mare Egeo e il bacino del mar Nero.
Dalla giornata di domani la sopra citata saccatura fredda, scivolata tra Spagna e Francia, farà il suo ingresso sul bacino centrale del Mediterraneo, posizionandosi entro il pomeriggio con un asse disposto fra la Scandinavia, il mar Ligure e la Corsica. Lungo il ramo ascendente di questa profonda saccatura sarà attivo un intenso flusso sud-occidentale, piuttosto forte e umido in quota, che dal Canale di Sardegna e dal settore più occidentale del basso Tirreno si dipanerà in direzione dei Balcani e della regione danubiana, proseguendo fino alle Repubbliche Baltiche, la Bielorussia e la Russia europea.
L’umidità trascinata da questo flusso sud-occidentale produrrà una consistente copertura nuvolosa che darà luogo a piogge diffuse in gran parte del centro-nord e a nevicate anche abbondanti lungo l’intera dorsale appenninica, e sui rilievi alpini e prealpini fino a bassissima quota. La contemporanea evoluzione verso levante del promontorio anticiclonico “interciclonico”, attualmente posizionato sul basso Mediterraneo, rallenterà ulteriormente lo spostamento verso est della saccatura, rendendola semi-stazionaria sul Tirreno, in prossimità delle nostre regioni.
La saccatura verrà alimentata, lungo il suo bordo più occidentale, da una moderata avvezione di aria fredda polare marittima che dalle Isole Britanniche scivolerà verso la Francia, sfociando in parte pure sul bacino centrale del Mediterraneo tramite la valle del Rodano, dove lungo la media troposfera (500 hpa) compariranno isoterme piuttosto gelide, con valori di circa -35°C -36°C sopra il territorio francese che enfatizzeranno il “gradiente termico verticale”, innescando parecchia instabilità, anche con un discreto “forcing” di carattere convettivo. Parte di quest’aria molto instabile entro il pomeriggio di domani raggiungerà pure le regioni di nord-ovest, ove farà il suo ingresso in quota l’avvezione di aria fredda in quota che si presenterà anche con una marcata “anomalia positiva della tropopausa dinamica” che causerà molta instabilità.
Nel corso della serata l’avvezione d’aria molto fredda in quota, rappresentata da isoterme sui -34°C -35°C a 500 hpa, traslerà verso levante, portandosi al traverso dei cieli del Veneto, dell’Emilia-Romagna e del Friuli Venezia Giulia, dove originerà condizioni di spiccata instabilità, con precipitazioni che a tratti potranno risultare pure di moderata e forte intensità. Va specificato che in alcune aree di pianura, fra la Lombardia, l’Emilia occidentale e il basso Veneto si potranno presentare le condizioni ambientali ideali per possibili deboli “piogge gelate”, meglio note con il termine di “gelicidio”.
Si tratta di quel tipo di piogge che depositandosi su terreni, le cui temperature si presentano inferiori alla soglia dei +0°C, tendono a ghiacciarsi all’instante, formando delle sottilissime quante insidiose lastre di ghiaccio vitreo che può ricoprire strade, terreni e persino automobili o altro tipo di oggetti presenti all’aperto. Nella giornata di sabato la saccatura, impossibilitata a muoversi verso est e pressata da ovest dal nuovo rinvigorimento del promontorio anticiclonico delle Azzorre, continuerà ad essere compressa su sé stessa, allargandosi in direzione delle regioni più meridionali, fino allo Ionio.
Tale processo entro fine giornata favorirà un marcato “stretching” di quest’ultima che terminerà con lo sviluppo e il successivo isolamento di un minimo depressionario sul medio Tirreno, pronto ad evolvere in un vero e proprio “CUT-OFF”, supportato in quota da un nocciolo di aria molto fredda, di tipo polare marittima. La frontogenesi legata all’isolamento di questo nuovo minimo depressionario apporterà condizioni di marcato maltempo su buona parte delle regioni del centro-sud, con rovesci e temporali in risalita verso le regioni tirreniche. Mentre abbondanti nevicate, fino a bassa quota, sono attese lungo buona parte della dorsale appenninica, con accumuli più consistenti attesi sui monti più interni di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, dove di neve ne cadrà davvero tanta.
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